mercoledì 21 settembre 2011

Ama no Murakumo nella cultura

La spada Kusanagi compare spesso in film, anime, manga e persino videogiochi giapponesi.

Aokushimitama Blue Seed; uno dei personaggi si chiama Mamoru Kusanagi e utilizza come armi delle spade che si estendono dalle sue braccia.
  

Detective Conan; è presente insieme agli altri due oggetti leggendari nell'episodio intitolato "La leggenda delle lanterne di pietra". 

Ghost in the Shell; la cyborg protagonista della serie si chiama Motoko Kusanagi. 


Inu Yasha; la spada viene brevemente menzionata nel terzo film, poiché il nonno della protagonista crede che la demoniaca spada So'unga sia in realtà proprio la Spada di Murakumo. 

Kannazuki no Miko; è il nome della divinità che, se risvegliata dalle due Miko potrà sigillare nuovamente Yamata no Orochi nel Tempio sulla Luna.

  
Kyōshirō to Towa no Sora; con il solo nome di Murakumo, viene associato all'Angelo Assoluto Kaon. 

Mobile Suit Gundam SEED e Mobile Suit Gundam SEED Destiny; una delle astronavi porta il nome di Kusanagi. 


Naruto; Orochimaru utilizza una leggendaria spada magica chiamata Spada Kusanagi. 


One Piece; grazie al potere del Frutto Pika-Pika, l'Ammiraglio Kizaru può creare una spada di luce che chiama appunto Ama no Murakumo. 


Ronin Warriors; i protagonisti usano i Tre Tesori di Yamato per sconfiggere i loro avversari. 

Sailor Moon; le Outer Senshi, o guerriere del sistema solare esterno, utilizzano come loro armi i Tre Talismani che non sono altro se non degli omaggi ai Tre Tesori di Yamato. In particolare, Haruka (Heles in Italia) utilizza la spada ricurva che richiama Ama no Murakumo. 

Usagi Yojimbo; in questo fumetto dove animali dalla caratteristiche antropomorfe si muovono all'inizio del Periodo Edo, il protagonista, Usagi, entra temporaneamente in possesso dell'arma. 

X; Kusanagi Shiyuu è uno dei Draghi della Terra. 


Yu-Gi-Oh!; Kusanagi no Tsurugi è una carta magia. 


Yu Yu Hakusho; compare nella serie insieme allo Specchio e alla Gemma.


Nei videogiochi

Final Fantasy V; Ama no Murakumo è il nome di una delle katane di questo videogioco nella versione giapponese. 

Final Fantasy XI; Amenomurakumo è il nome di una delle armi del videogioco. 

Final Fantasy XII; Murakumo è il nome di una delle katane del videogioco. 

King of Fighters; Kyo Kusanagi, il protagonista di questo videogioco, riesce a utilizzare le fiamme grazie alla spada Kusanagi, di cui è custode. Il simbolo della famiglia di Kyo è il Sole, molto probabilmente in riferimento al fatto che la spada è stata donata ad Amaterasu. Saisyu Kusanagi, il padre di Kyo, ha una mossa chiamata Tsumugari, che è il nome di una parte della spada. Nel gioco compaiono anche gli altri due Tesori di Yamato, custoditi da Iori Yagami e Chizuru Kagura. 

Phantasy Star Online; compare insieme agli altri due Tesori di Yamato in qualità di oggetto raro. 

Shadow Hearts: Covenant; compare insieme agli altri due Tesori di Yamato come parti del boss finale Susano-O (il cui nome ricorda quello del dio Susanoo). 

Tales of Symphonia; anche qui, compare insieme agli altri due Tesori di Yamato in qualità di oggetto raro di questo gioco di ruolo. 

Dark Chronicle; è una delle armi più forti del gioco. 

Golden Sun; codificata nel codice di gioco esiste una potente spada con il nome di Kusanagi. 

Golden Sun: L'Era Perduta; in questo videogioco viene in parte riprodotta la storia della Ama no Murakumo, cambiandole però il nome in Portanubi (Cloud Brand). 

Ōkami; è una spada che Amaterasu ottiene nel momento in cui riceve il potere di creare raffiche di vento.

Fonte: Wiki e web.

Ama no Murakumo

Ama no Murakumo, letteralmente Spada del Paradiso, detta anche Ama no Murakumo no Tsurugi o Kusanagi-no-tsurugi, è una spada leggendaria appartenente alla mitologia shintoista giapponese.

La storia della spada si estende nei fumosi territori del mito. Secondo quanto narra l'antico testo Kojiki, il dio del mare e delle tempeste Susanoo incontrò nella regione di Izumo una famiglia disperata: i genitori avevano perso sette figlie sacrificate al malvagio mostro a otto teste Yamata no Orochi, che richiedeva vergini in sacrificio in cambio della promessa di non devastare la provincia, e adesso rischiavano di perdere anche Kushinada, ultima esponente della loro famiglia.
Invaghitosi della giovane, a causa della sua bellezza così delicata e della sua eleganza, Susanoo ideò un piano per sconfiggere il mostro, in cambio della possibilità di sposarla: trasformata Kushinada in un pettine, ordinò che fossero raccolti otto barili di sake, da disporre di fronte alla casa della ragazza, dove Yamata no Orochi sarebbe giunto per reclamare la vergine.
Mentre Susanoo si nascondeva in una vicina foresta, Yamata no Orochi giunse di fronte alla casa di Kushinada, e qui trovò gli otto barili di sake e non poté far a meno di ubriacarsi, finché ogni testa cadde addormentata. Solo quando tutte le teste del mostro scivolarono in un sonno profondo, Susanoo abbandonò il suo nascondiglio e le recise, uccidendo il drago leggendario.
Un'altra versione della leggenda, invece, racconta di come Orochi fosse sì ubriaco, ma anche sveglio quando Susanoo giunse. Ne seguì un combattimento che durò per ore, deciso alla fine solo dalla stanchezza e dalla mancanza di lucidità del mostro, che ne decretarono la sconfitta.
In ogni caso, Susanoo uccise Yamata no Orochi e dopo aver tagliato le otto teste, iniziò a recidere le code del mostro. Sempre secondo il mito, riuscì a tagliare le prime sette senza difficoltà, ma quando giunse all'ottava coda, la sua spada impattò contro qualcosa di molto resistente. Fu così che Susanoo trovò la spada Ama no Murakumo (in seguito chiamata Kusanagi) nella coda maggiore del drago. Altre varianti della stessa leggenda sostengono che la coda dove era celata la spada fosse, in realtà, la quarta e non l'ottava.
Un'altra versione della leggenda narra che, dopo l'uccisione di Yamata no Orochi, Ama no Murakumo fu consegnata alla dea del Sole Amaterasu, sorella di Susanoo, come dono di riconciliazione per appianare un antico diverbio.
Generazioni dopo, nel regno del dodicesimo imperatore, l'imperatore Keikō, la spada passò nelle mani del grande guerriero Yamato Takeru, come dono della zia, la principessa Yamato, Vergine del Tempio di Ise, per proteggere il nipote dai pericoli che il giovane avrebbe dovuto affrontare durante una spedizione contro gli Ainu.
Sempre secondo questa versione, Yamato Takeru cadde in un'imboscata in un pascolo, durante una spedizione di caccia, organizzata da un perfido signore della guerra. Costui, utilizzando delle frecce infuocate, intrappolò l'eroe in un cerchio di fuoco e nel frattempo uccise il suo cavallo per impedirgli la fuga. Disperato, Yamato Takeru cercò di usare la spada per impedire alle lingue di fuoco di raggiungerlo e con grande stupore scoprì come l'arma avesse il controllo sul vento. Questa magia gli permise di crearsi un varco fra le fiamme, salvandogli la vita. Da allora, Yamato Takeru chiamò la spada Kusanagi, che letteralmente vuol dire Spada Falciatrice d'Erba.
Questa parte della leggenda, dunque, spiega le origini del nome della spada. Tuttavia altre versioni sostengono che in realtà Kusanagi significhi semplicemente Spada del Serpente in quanto, in antico giapponese, kusa vuol dire spada e nagi serpente.

Oltre Kojiki, un altro importante testo che menziona la spada è il Nihonshoki. A differenza del primo, quest'ultimo testo non contiene soltanto storie mitologiche, ma anche registra alcuni eventi contemporanei o comunque vicini alla sua stesura. Questi passi sono considerati molto importanti da un punto di vista storico ed è qui che troviamo le prime tracce effettive della spada. Secondo quanto vi è registrato, essa fu rimossa dal palazzo imperiale nel 688 e fu trasferita al Tempio di Atsuta, a Nagoya.
Nel poema epico Heike Monogatari, una raccolta di storie orali trascritte nel 1371, si legge che la spada andò persa in mare dopo la sconfitta del Clan Taira nella battaglia navale di Dan-no-ura. Ovviamente, la valenza storica di questo testo è fortemente contestata proprio per la sua natura epica.
Secondo altre storie costruite intorno alla spada, il decimo imperatore del Giappone, l'imperatore Sujin, ordinò che fosse forgiata una replica di Ama no Murakumo. Questa informazione, tuttavia, divenne di dominio pubblico solo quando si seppe che la spada era stata rubata, sebbene secondo alcune voci fu la sua copia a cadere nelle mani dei ladri. Va inoltre sottolineato come l'imperatore Sujin sia ritenuto spesso una figura leggendaria a causa dell'incapacità degli storici di inserirlo in un contesto storico ben preciso.
Un'altra storia racconta che la spada fu nuovamente rubata nel sesto secolo, da un monaco cinese. Ma la nave dove costui viaggiava, presumibilmente, affondò permettendo alla spada di giungere presso Ise, dove fu recuperata dai monaci shintoisti.

Sebbene sia impossibile provarlo, a causa del fatto che non è accessibile al pubblico, la spada sembra sia veramente conservata presso il Tempio di Atsuta, infatti vi è una testimonianza, risalente al Periodo Edo, secondo la quale un sacerdote shintoista l'avrebbe vista e descritta. In base alle sue parole, la spada Kusanagi sarebbe lunga circa 84 cm, modellata come un calamo, forgiata in un metallo bianco e ben mantenuta.
In tempi recenti, inviati della stazione televisiva nazionale giapponese NHK si sono recati al tempio per chiedere di poterne fare delle riprese. Sebbene i monaci abbiano rifiutato di mostrare l'arma, non hanno negato la sua esistenza, men che meno il fatto che la stessa sia conservata presso il loro tempio. In ogni caso, anche se sicuramente delle spade notevolmente antiche sono conservate presso il santuario, non è certo detto che esse siano la spada leggendaria.
Insieme allo Specchio di forma ottagonale e alla Gemma, simboli di Amaterasu, Ama no Murakumo è uno dei Tre Tesori Sacri di Yamato.

http://www.freidok.uni-freiburg.de/volltexte/4635/pdf/Naumann_The_kusanagi_sword.pdf

Fonte: Wiki, web e opera di Nelly Naumann.

Ōkami

Ōkami (lett. grande dio o un gioco di parole per lupo) è un videogioco d'azione sviluppato dalla Clover Studio e distribuito dalla Capcom. È stato pubblicato per la console Playstation 2 nel 2006 in Nord America e Giappone, nel 2007 in Europa e Australia. Nonostante la chiusura della Clover Studio, pochi mesi dopo l'uscita del gioco per Playstation 2 è stata prodotta la versione Wii curata dai Ready at Dawn, pubblicata nel Nord America il 15 aprile 2008 e nel giugno 2008 in Europa.
Ambientato in un non specificato periodo del Medioevo giapponese, Ōkami unisce miti e leggende per raccontare la storia di una terra che si salvò dall'oscurità grazie alla dea del sole shintoista Amaterasu, scesa nel mondo degli umani sotto forma di lupo bianco. Il gioco presenta una grafica cel-shaded ispirata dallo stile Sumi-e e si sviluppa attorno al "pennello celestiale", una particolare tecnica divina che permette di compiere miracoli disegnando. Il gioco ha vinto nel 2006 il titolo di Gioco dell'anno da parte di IGN.

In Ōkami il giocatore controlla il protagonista, Amaterasu, ovvero il kami del sole secondo lo shintoismo, in un ambiente simile ad una xilografia con colori ad acqua che ricorda un'illustrazione giapponese animata fatta ad inchiostro. L'esperienza di gioco è un insieme di azione, gioco a piattaforme e puzzle, si nota leggendo alcune recensioni la presenza di alcune similitudini con il gameplay della serie The Legend of Zelda, influenza che anche l'ideatore del gioco, Hideki Kamiya, ha confermato. La storia è principalmente lineare, guidata grazie all'aiuto della guida di Amaterasu: Issun, attraverso numerosi obiettivi secondari e attività opzionali che permettono al giocatore di esplorare il territorio e dare il giusto ritmo al gioco. Dopo aver completato un obiettivo o aver eseguito delle piccole attività (come far fiorire gli alberi o dare del cibo agli animali), Amaterasu guadagna delle sfere della fede che possono essere utilizzate per aumentare varie statistiche del personaggio, come l'ammontare della vita o i cerchi disponibili per il pennello celestiale.
I combattimenti sono organizzati in un'area virtuale, dove Amaterasu può sconfiggere i nemici usando una combinazione di armi, tecniche di combattimento e l'ausilio del pennello celestiale. Alla fine dello scontro, Amaterasu guadagna denaro, con possibili bonus, che può essere speso in numerosi oggetti comprati dai mercanti sparsi per il territorio, tra cui oggetti curativi, armi migliori, strumenti, tecniche di combattimento nel dojo ed oggetti chiave necessari per completare alcune missioni. Inoltre, anche i denti di demone possono essere raccolti negli scontri, scambiabili per oggetti unici non necessari per completare il gioco. Le armi usate, suddivise in specchi riflettori, rosari e spade, possono essere equipaggiate come arma principale o secondaria ed usate insieme ad altri attacchi che Amaterasu può imparare attraverso il gioco nel dojo.
Una caratteristica particolare di Ōkami è il pennello celestiale. Il giocatore può mettere il gioco in pausa e richiamare un foglio di carta di riso dove il giocatore disegna nello schermo usando lo stick analogico sinistro del DualShock 2 o il telecomando Wii. Per esempio è possibile creare un forte vento disegnando una spirale, dividere i nemici disegnando una linea su di loro o creare ponti. Queste tecniche vengono imparate durante il gioco, dopo aver completato delle costellazione ed aver liberato i rispettivi dei del pennello celestiale dalla loro prigionia.

Il gioco è ambientato nella storia classica giapponese ed inizia con un flashback di 100 anni prima quando Shiranui, un lupo bianco, insieme a Nagi, uno spadaccino, sconfisse il demone con otto teste Orochi per salvare il villaggio Kamiki e la ragazza Nami, della quale Nagi è innamorato, riuscendo a sigillare il demone tramite la magia, Tsukuyomi. Nonostante la vittoria, però, Shiranui, ferito e avvelenato durante il combattimento con Orochi, muore poco dopo. Nel presente Susano, un discendente di Nagi, libera senza volerlo Orochi ed il demone fugge, spargendo le tenebre per il mondo intero e distruggendo ogni forma di vita. Per risolvere la situazione Sakuya, lo spirito della foresta guardiano del villaggio Kamiki, invoca Amaterasu, dea del sole e reincarnazione del lupo bianco Shranui, per chiederle di rimuovere la maledizione che ricopre la terra. Accompagnato dall'artista Issun, Amaterasu riuscirà a riportare la terra alla sua bellezza iniziale. Amaterasu è costantemente braccato da Waka, uno strano e potente individuo avente il dono della predizione che lo stuzzica. Durante il viaggio Amaterasu deve localizzare alcune divinità celestiali che donano al protagonista dei poteri per aiutarlo durante la sua missione. Ben presto Amaterasu, insieme a Susano, deve lottare contro Orochi per proteggere ancora una volta, come 100 anni prima, il villaggio Kamiki e salvare Kushi, della quale Susano è innamorato. Questa volta i due riescono a sconfiggere completamente il demone, liberando uno spirito demoniaco che si dirige verso nord. Amaterasu intanto continua a rimuovere la maledizione dalla terra, sconfiggendo altri demoni che rilasciando una presenza demoniaca simile a quella di Orochi. Alla fine Amaterasu riesce ad arrivare a nord e a trovare la fonte del potere demoniaco, il relitto di una nave capace di navigare tra le stelle, chiamata "l'arca di Yamato". In quel momento appare Waka e si rivela come un membro della tribù della luna, una razza che costruì l'arca di Yamato per le creature celestiali, le quali la usarono per scappare dal paradiso attaccato da Orochi, ignaro dello spirito demoniaco imprigionato nell'arca che uccise tutti facendo cadere l'arca sulla terra. Amaterasu sconfigge finalmente Yami, l'ultimo demone che controllava tutti gli spiriti demoniaci e libera l'arca ed il giappone da questi per sempre. Completata la sua missione Amaterasu parte insieme a Waka per ritornare nei piani Celestiali.


http://www.youtube.com/watch?v=tuz0-IF1MAk&feature=related

Fonte: Wiki e web.

Amaterasu nella cultura

Amaterasu è la protagonista del videogioco Ōkami, in cui appare sotto forma di lupo.


Amaterasu è il nome del protagonista semidivino del manga The Five Star Stories.


Amaterasu compare anche come Goa'uld nella serie televisiva Stargate SG1.


Amaterasu è, nel manga e anime Naruto di Masashi Kishimoto, una tecnica posseduta e usata da Itachi Uchiha e Sasuke Uchiha in più occasioni. Questa tecnica consiste nell'evocazione di una fiamma nera che brucia qualunque cosa sia vista dall'autore della tecnica, senza spegnersi mai. Addirittura riesce a bruciare un'altra fiamma, come è dimostrato nel numero 43 del manga, quando Itachi usa Amaterasu contro suo fratello Sasuke e brucia le fiamme da lui evocate.

 Amaterasu è il nome del Persona di Yukiko Amagi, una delle protagoniste del videogioco Shin Megami Tensei: Persona 4, dopo che si raggiunge il massimo grado di Social Link (10) con lei.


Amaterasu è la dea che fa da protagonista nel numero speciale del fumetto Martin Mystère, dove rappresenta l'imperatrice del Regno di Mu in lotta con il Regno di Atlantide.

Fonte: Wikie web.

Amaterasu

Amaterasu-ō-mi-kami (letteralmente "Grande dea che splende nei cieli"), generalmente abbreviato in Amaterasu, è la dea del Sole (divinità da cui discendono tutte le cose) nella religione shintoista. È considerata la mitica antenata diretta della famiglia imperiale giapponese.
Amaterasu è comunemente indicata come di sesso femminile, nonostante il Kojiki, il più antico documento scritto della storia nipponica, dia pochi indizi riguardo al suo sesso: il linguaggio giapponese antico non usava pronomi specifici per i generi. Alcuni altri libri come lo Hotsuma Tsutae, descrivono la divinità come maschile.

Esistono tre differenti leggende sulla sua nascita:
  • Secondo quanto narrato nel Kojiki ("Memorie degli eventi antichi") ed in un testo alternativo del Nihonshoki ("Annali del Giappone"), Amaterasu, la prima dei tre figli nobili di Izanagi, nacque dal suo occhio sinistro mentre questi stava purificando sé stesso in un fiume dopo la sua visita al mondo sotterraneo (Yomi-Tsu-Kumi). Izanagi le affidò il governo delle Alte Pianure Celestiali (Takamagahara) ed il gioiello Mikuratana no Kami.
  • Il testo principale del Nihonshoki racconta invece che Izanagi e Izanami crearono tutti i kami della terra, quindi per dare loro un "Signore di tutti" crearono insieme Taiyo no Kami ("Kami del Sole"), a cui affidarono il compito di governare sugli affari dei cieli.
  • In una terza versione (contenuta sempre nel Nihonshoki) Amaterasu viene creata da uno specchio di rame bianco tenuto in mano da Izanagi.
Il Kojiki riporta un antico racconto che è chiaramente un esempio dell'occorrenza del tema della scomparsa del Sole. In seguito ad una discussione con il suo indisciplinato fratello, il dio della tempesta Susanoo, questi distrusse gli argini delle risaie piantate da Amaterasu e ne ostruì i fossati. Amaterasu ne fu così imbarazzata da ritirarsi nella caverna Ama-no-Iwato, precipitando il mondo nell'oscurità.
Le altre divinità la pregarono di uscire fuori, ma senza successo. Quindi la dea Ama-no-Uzume ebbe un'idea: appese uno specchio ad un albero vicino ed organizzò una festa, esibendosi in una danza erotica di fronte alla caverna. Fece ridere talmente tanto gli altri dei da incuriosire Amaterasu e spingerla a sbirciare fuori. Vedere il proprio riflesso nello specchio la stupì talmente che gli altri dei riuscirono a tirarla fuori dalla caverna e a convincerla a ritornare in cielo.

Successivamente inviò suo nipote Ninigi-no-Mikoto a pacificare il Giappone, a lui donò la spada sacra Kusanagi, il gioiello Yasakani no magatama e lo specchio Yata no kagami, che divennero i primi simboli imperiali giapponesi. Il pronipote di Ninigi-no-Mikoto fu il primo imperatore del Giappone, Jinmu.

Ad Amaterasu viene anche attribuita l'invenzione della coltivazione del riso e del frumento, l'uso del baco da seta e la tessitura con il telaio. Il suo santuario più importante, il Grande Santuario di Ise è situato ad Ise, sull'isola di Honshu. Il santuario viene abbattuto e ricostruito ogni venti anni. In questo santuario viene rappresentata da uno specchio.
Ogni 17 luglio viene celebrata con processioni nelle strade in tutto il paese. Il solstizio d'inverno 21 dicembre, si celebra la sua uscita dalla caverna.
Fino alla fine della seconda guerra mondiale la famiglia reale giapponese ha proclamato di discendere da Amaterasu, e l'imperatore veniva considerato un essere divino.

Fonte: Wiki.

giovedì 15 settembre 2011

Shikigami nella cultura

In La stirpe delle tenebre, Negima, e altri anime e manga, gli shikigami sono rappresentati come servi magici creati da piccole figure ritagliate o ripiegate dalla carta. Ciò potrebbe derivare dagli ofuda, talismani shintoisti fatti di carta, ma costituisce anche un gioco di parole: il kanji 神 (kami) che compone la parola shikigami, infatti, ha la stessa pronuncia della parola carta, perciò se si scambiano i caratteri, il significato diventa "servitori di carta".

In Shaman King, il nonno di Yoh Asakura, Yohmei, è in grado di creare degli shikigami con foglie d'albero. Hao Asakura ne possiede due particolarmente grandi, Zenki e Kouki, che pone a custodia del Chou Senji Ryakketsu (il "Libro dello Sciamano") e che poi vengono domati e usati da Anna Kyoyama.



In Tokyo Babylon e X/1999, Subaru Sumeragi e Seishiro Sakurazuka, due onmyōji, usano gli shikigami come spie e per attaccare spiritualmente gli avversari; quello di Subaru ha l'aspetto di un corvo bianco con tre teste, mentre quello di Seishiro sembra un uccello predatore.


In InuYasha, Kikyo crea tre shikigami quando viene avvelenata e ha bisogno di guadagnare tempo per rimettersi; due di essi, Kocho e Asuka, sono sufficientemente potenti da creare barriere, mentre il terzo, Hijiri, ha le sembianze della sacerdotessa e parte del suo potere. Inoltre, la sacerdotessa nera Tsubaki li usa per combattere Kagome Higurashi, e Kururugi, personaggio del videogioco Inuyasha: The Secret of the Cursed Mask, li usa come armi, per curarsi e per difendersi.


In Read or Die, Maggie Mui crea mostri di carta, a cui talvolta si riferisce con il nome di shikigami.


In Yu-Gi-Oh! GX, Sarina (Mizuchi Saiō) ha un mazzo di carte basato sugli shikigami.


In Saiyuki, Chin Yisō si trasforma in uno shikigami inserendo una tessera del mahjong in una ferita.

In Onmyō Taisenki, fortemente basato sull'onmyōdo, gli shikigami sono evocati dai protagonisti per combattere ai loro ordini.


In Mikami Agenzia Acchiappafantasmi, Meiko Rokudō controlla dodici shikigami: Indara, Ajira, Kubira, Basara, Shindara, Sanchira, Haira, Makora, Shōtra, Anchira, Bikara, e Mekira.


In Kekkaishi, i protagonisti si avvalgono spesso dell'aiuto di shikigami dall'aspetto di semplici origami, usandoli come messaggeri, copie di se stessi o aiutanti per lavori faticosi.


Sebbene non esplicitamente indicato, gli uccelli di carta inviati dalla strega Zeniba ne La città incantata di Hayao Miyazaki sono probabilmente shikigami.


Nel videogioco Shin Megami Tensei: Nocturne gli shikigami sono dei mostri dall'aspetto di lunghi fogli di carta con gli occhi.

In Teito Monogatari, il malvagio onmyōji Yasunori Kato manda degli shikigami per impedire al robot Gakutenzoku di raggiungere il cuore del drago che dorme nelle fondamenta di Tokyo e che è responsabile dei terremoti che affligono la città.

In Nurarihyon no Mago, uno dei personaggi femminili, Yura Keikan, è un onmyōji e si serve di diversi shikigami nei combattimenti.


Fonte: Wiki e web.

Shikigami

Nell'onmyōdō, gli shikigami ("spirito servitore") sono un tipo di spiriti che possono essere evocati da un onmyōji, similmente ai famigli della stregoneria occidentale. Gli shikigami sono invisibili alla maggioranza delle persone, ma secondo gli onmyōji dell'epoca Heian, che si dice fossero in grado di utilizzarli, avrebbero in genere l'aspetto di piccoli oni. Sebbene invisibili, gli shikigami potrebbero, su ordine dell'onmyōji, assumere forme umane o animali, possedere o stregare le persone, e anche causare dolore fisico o morte.
Si racconta che il famoso onmyōji Abe no Seimei fosse molto abile nel manipolare gli shikigami, e che facesse loro compiere le varie faccende domestiche in sua vece.

Fonte: Wiki.